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  • Immagine del redattoreFrancesco Bigotto

Aspetti psicologici del Record dell’Ora di Filippo Ganna

Aggiornamento: 2 mag 2023

L’impresa dell’uomo solo o il coronamento di un lavoro di squadra?


Sabato 8 ottobre 2022, Grenchen, Svizzera. Filippo Ganna, 26 anni, volto copertina del ciclismo italiano, ha realizzato una di quelle imprese che iscrivono di diritto nel libro della storia. Con 56,792 km ha battuto il Record dell’Ora.

Il Record dell’Ora è una delle prove più estreme e sfibranti del ciclismo. Consiste nel compiere più chilometri possibili in un’ora esatta di tempo, girando su pista, in solitaria, in un velodromo.


È interessante indagare alcuni aspetti psicologici di questo tipo di prestazione e, in particolare, di ciò che sappiamo della preparazione e della performance di Ganna.

Il ciclismo, in generale, può essere considerato uno sport individuale (ma con una forte componente di squadra), uno sport fianco a fianco e parallelo. Con fianco a fianco si intende che (in teoria) non ci sono interferenze fisiche dirette tra gli atleti, con parallelo si intende che gli atleti gareggiano contemporaneamente sullo stesso terreno di gioco.

Il Record dell’Ora è un po’ diverso, perché compagni di squadra veri e propri non ci sono e gli avversari della stessa competizione sono collocati in un altro tempo (il passato) e potenzialmente anche in un altro luogo (ognuno sceglie il velodromo che preferisce), dunque non possono essere visti né ci può essere un confronto diretto.

Tutto ciò fa dire a molti che il vero avversario, nella realizzazione di questa performance, sia se stesso. Ciò è in parte vero, ma l’esistenza di un tempo record precedente, di un detentore con determinate caratteristiche di atleta, di nazionalità, di identità ecc. fa sì che definire l’obiettivo sia più semplice e venga fatto in modo più completo. In definitiva, durante la competizione si corre da soli, ci si confronta con se stessi e con i propri limiti, ma l’avversario comunque esiste ed è ben definito nella mente di chi approccia questa competizione.


Un aspetto importante di questa impresa è legato alla sua preparazione. Si tratta di un evento che richiede una maturità tecnica, tattica, fisica e mentale tale per cui è difficile affrontarlo prima della metà della propria carriera. Inoltre le caratteristiche richieste per affrontarlo si collocano a metà tra quelle del ciclismo su pista e su strada. Non sono tantissimi gli atleti che “nascono” con questo profilo, e per raggiungerlo sono necessari anni di lavoro. Un altro punto critico è l’impegno organizzativo e di preparazione specifica che richiede: un lavoro di circa un anno. Infine, il dispendio energetico e mentale richiesto rende complicato calendarizzarlo nel corso della stagione regolare.

Per tutti questi aspetti, il Record dell’Ora è un tentativo che viene provato massimo 3 o 4 volte nel corso di una carriera, se non si vuole sacrificare tutto il resto. È fondamentale trovare il momento giusto facendo combaciare le proprie necessità.


Alla preparazione, partecipa un vero e proprio team costituito da numerose persone: ingegneri, progettisti, nutrizionisti, allenatori, preparatori, staff medico, staff organizzativo ecc. È questo aspetto che rende anche una delle competizioni più individuali che esistano nello sport una questione di squadra.

Per Filippo Ganna, poi, è stato fondamentale costruirsi un team fidato che lo ha accompagnato nella preparazione e nella prestazione stessa, cercando di ricreare anche nel velodromo svizzero un clima e un ambiente sereno, aperto, propedeutico a mettere in campo le sue qualità al massimo.

A sottolineare questo aspetto, è interessante segnalare che il Record precedente, concretizzato solo pochi mesi prima, sia stato realizzato da Dan Bigham, ingegnere parte del team di Ganna, come prova generale delle tecnologie, delle metodologie, del velodromo scelto ecc. messe a punto per il tentativo di Filippo.

Non è un caso, infine, che sugli spalti fossero presenti tutte le persone più care a Ganna, che non hanno lesinato tifo, sostegno, urla e trombette accompagnando la prestazione e scandendone la progressione.

All’interno di questo quadro ha un ruolo anche la musica, infatti un amico dj di Ganna ha realizzato e gestito accuratamente una playlist per accompagnare l’ora percorsa a tutta velocità, scandendone e sottolineandone i cambi di ritmo, le progressioni e i risultati parziali.


La difficoltà più importante che salta all’occhio, in questa prova, è quella della resistenza, sia fisica che, in gran parte, anche mentale.

Girare a pieno ritmo per 60 minuti ripetendo per più di 220 volte lo stesso identico giro ogni circa 16” è mentalmente sfibrante. Non c’è un cambio ritmo così esplosivo, non un cambio posizione, non un cambio di panorama, non un evento inatteso da fronteggiare, non la possibilità di nutrirsi o dissetarsi. Solo la pista, un po’ di rumore dagli spalti, il tempo sul giro e totale segnalato volta per volta dall’allenatore e il proprio stato psico-fisico da monitorare.

La forza e la resistenza mentale richieste sono notevoli.

La caratteristica mentale più coerente con questo stato è forse quella dell’hardiness: una capacità di robustezza psicologica composta dalla percezione degli eventi con impegno/coinvolgimento (commitment), controllo attivo, e sfida da accettare e possibile da superare (challenge).

Coerentemente con quanto accade nella maratona dopo il 35esimo chilometro, nel Record dell’Ora il momento più difficile sono gli ultimi dieci minuti, quando le risorse mentali sono in esaurimento e lo stesso per le riserve energetiche, l’acido lattico si fa sentire e la fatica intacca la robustezza e le certezze mentali acquisite nei mesi di preparazione.

Anche Ganna ha dovuto affrontare un calo prestativo negli ultimi minuti della sua prova, ma è stato in grado di fronteggiarlo, resistervi e superarlo, tornando a spingere con un ritmo forsennato negli ultimissimi giri.


Le grandi capacità mentali di Filippo Ganna sono evidenti da un altro aspetto: la sua capacità di reagire all’errore e di trasformare il fallimento in motivazione.

Infatti, pochissime settimane prima di stabilire il Record dell’Ora, aveva ottenuto il 7° posto ai Mondiali di ciclismo su strada nella prova a cronometro, in cui era il campione uscente e concorrente da battere. La sua delusione e l’ondata di critiche da parte dell’ambiente era stata importante.

Ma non è un caso, infatti solamente un anno prima, lo stesso Ganna aveva dimostrato simili doti mentali, quando alle Olimpiadi di Tokyo, dopo aver ottenuto “solo” il 5° posto nella prova a cronometro su strada, pochi giorni dopo aveva trascinato il quartetto dell’inseguimento a squadre su pista alla medaglia d’oro con record del mondo.


Complimenti Filippo!



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